Per i 70 anni dalla storica scalata italiana del K2 avvenuta nel 1954, questo luglio 2024 è partita, organizzata dal CAI (Club Alpino Italiano), una spedizione speciale: una squadra italo-pakistana, tutta al femminile, che tenterà la scalata. Massimiliano Ossini e Gian Luca Gasca accompagneranno la spedizione fino al campo base, documentando questo importante progetto per Rai News.
Martedì 23 luglio 2024, campo base: Massimiliano Ossini e Gian Luca Gasca iniziano la discesa (dopo più di 100 km percorsi e oltre 6000 metri di altitudine). Hanno trascorso una settimana con le alpiniste della spedizione femminile italo-pakistana, che continueranno la salita verso la cima nonostante le difficili condizioni climatiche.
Un progetto di collaborazione tra nazioni diverse, che ci racconta anche i valori del popolo pakistano, proprio come sottolinea in una diretta Massimiliano Ossini: “Persone meravigliose, che sanno cosa vuol dire collaborare e non ti lasciano mai solo, che danno un altissimo valore all’ospitalità”. Uno scambio reciproco che ha arricchito entrambe le nazioni.
Una missione di grande valore sotto diversi punti di vista: scientifico, di unione, di collaborazione, ricordando la missione del 1954 e i primi alpinisti protagonisti di questa grande avventura.
Gian Luca Gasca e Massimiliano Ossini ci hanno risposto ad alcune domande che gli abbiamo inviato (durante i pochi momenti in cui avevano connessione):
1. A che punto siete del percorso/della discesa? E quando arriverete?
M.O.: Ora ci troviamo al Circo Concordia, a circa 4600 m di quota. Abbiamo iniziato oggi la discesa, dopo aver passato una settimana al campo base con la spedizione femminile Italo-pakistana. In questa settimana sono anche riuscito a coronare un mio piccolo sogno: mettere piede sul K2, raggiungendo campo 1 a 6100 metri di quota. Una salita impressionante, per la pendenza; infinita e inimmaginabile. Forse anche irripetibile, ma incredibilmente emozionante.
2. Qual è stata la cosa più straordinaria di questa esperienza e avventura?
M.O.: Conoscere un luogo e popolazioni totalmente diversi dai nostri. Luoghi immensi capaci di colpirti nel più profondo. Donne e uomini, che fortunatamente non sono stati contagiati da quella parte negativa che spesso viene portata dall’Occidente. Ancora hanno il senso del condividere, dell’aiutare pur avendo pochissimo.
3. Qual è stata la cosa più ti/vi ha colpito/ti durante i giorni di salita?
M.O.: Le dimensioni del territorio. La maestosità delle montagne e l’immensità dei ghiacciai. Abbiamo seguito il corso del torrente Baltoro, che qui ha le dimensioni del Po verso la foce. Allo stesso modo abbiamo risalito il ghiacciaio Baltoro, che misura mediamente 2km e mezzo di larghezza. Fa quasi impressione pensare che per raggiungere il campo base del K2, a 5000 metri di quota, abbiamo camminato per oltre 100km.
4. Nella condivisione del cibo italiano cosa è stato più apprezzato?
M.O.: L’olio extravergine di oliva, perché ci ricorda il sapore di casa. Per gli amici pakistani è stata l’occasione per scoprire un sapore nuovo, lontano dalle loro tradizioni.
M.O.: Ieri sera ci siamo sostituiti allo chef della spedizione, portando in tavola la regina della dieta mediterranea: pasta, pomodoro, olio e basilico. Esperienza divertente e anche emozionante: cucinare insieme un piatto della nostra tradizione ci ha permesso di vedere sorrisi inaspettati e il piacere di condividere le proprie tradizioni, contaminandoci a vicenda.
La spedizione K2-70 – Una missione unica: l’impegno e il coraggio dei protagonisti ci rendono immensamente orgogliosi di aver supportato con i nostri prodotti la storica avventura.
Continueremo a seguire con entusiasmo ogni passo di questa impresa straordinaria, ispirati dai valori di determinazione e coraggio che ne sono il cuore pulsante.
Si ringraziano i produttori:
