Dire Donna
Il programma di Lidl e D.i.Re che sostiene l’indipendenza economica delle vittime di violenza

La violenza sulle donne è un fenomeno che si è trasformato, per numerosità di casi, in un vero problema della società moderna. È una sofferenza collettiva che genera la necessità sociale di sviluppare iniziative concrete, sia pubbliche sia private, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno e di diffondere una cultura rivolta al “fare” a favore delle vittime. Si occupano del problema anche le insegne della grande distribuzione, collaborando con associazioni che lavorano per soccorrere e supportare le donne che subiscono violenza. Come Coop, che quest’anno ha istituito la campagna “Il Silenzio Parla” insieme a Differenza Donna, l’associazione che gestisce il numero antiviolenza 1522. Oppure “Carrefour per Lei”, la vendita di piante di ciclamino lanciata da Carrefour Italia per raccogliere donazioni a sostegno di uno “Spazio Donna” di WeWorld Onlus. O ancora Pam Panorama, che con “Insieme per sostenere Pangea” sta raccogliendo donazioni a favore di Fondazione Pangea Onlus. 

Uno degli aspetti meno noti e più difficili da individuare della violenza sulle donne è quello che concerne l’indipendenza economica. Secondo il report pubblicato nel 2023 dall’Associazione D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, lo scorso anno a subire violenza economica nel nostro Paese sono state il 32,2% delle donne italiane e circa il 60% delle donne rifugiate e richiedenti asilo. Inoltre, stando ai dati raccolti dall’ISTAT nel 2020, meno della metà delle donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza non sono economicamente autonome, e l’incertezza economica aumenta di molto per coloro che rientrano nella fascia d’età fino ai 29 anni, ovvero che sono in formazione o alla ricerca di un impiego. Dunque, per contrastare il fenomeno, c’è bisogno anche di offrire alle vittime l’opportunità concreta di diventare autonome e costruirsi una vita futura. 

Di ciò ne è ben consapevole uno dei partner di Filiera Agricola Italiana, Lidl Italia, che nel 2022 ha avviato un progetto di inclusione sociale finalizzato proprio a questo scopo. Il progetto, intitolato “Dire Donna” e realizzato in collaborazione con la sopracitata Associazione D.i.Re., concretizza gli obiettivi strategici di CSR dell’azienda, che è fra i leader della grande distribuzione in Italia. Infatti, nel 2020 Lidl ha aderito agli Women’s Empowerment Principles delle Nazioni Unite e già da tempo si sta impegnando a “prendersi cura” delle proprie dipendenti – che costituiscono oltre il 60% della popolazione aziendale. Incuriositi dall’iniziativa, abbiamo deciso di cogliere la ricorrenza del 25 novembre per chiedere ad Alessia Bonifazi, Head of Communications and CSR presso Lidl Italia, di raccontarci di più.

D: Si parla molto di tematiche come parità di genere e violenza sulle donne: soprattutto negli ultimi anni, anche in rete, si sta cercando di sensibilizzare e creare senso critico sull’argomento, ma rimane ancora molto lavoro da fare a riguardo. Al giorno d’oggi come vede la posizione delle donne nel mondo del lavoro in Italia? In che modo si può migliorare?

R: In qualità di azienda socialmente responsabile siamo fortemente consapevoli dell’impatto delle nostre azioni, pertanto diversità, inclusione e pari opportunità sono valori fondanti che garantiamo in tutte le nostre politiche di gestione delle Risorse Umane: dai processi di selezione e recruiting, dalla formazione e sviluppo, fino ai processi di crescita interna. Lidl Italia conta oltre 21.000 collaboratori e di questa grande squadra oltre il 60% è composto da donne. Mettiamo, infatti, al centro le persone valorizzando l’occupazione femminile e per fare ciò è di fondamentale importanza creare un ambiente di lavoro che promuova il rispetto e l’accettazione come parte integrante dell’interazione quotidiana e consideri la diversità, anche di genere, come un’opportunità. Ciò include la creazione di condizioni uguali ed eque per tutti e, ad esempio, la promozione continua della parità di genere. Al fine di garantire un equo accesso a percorsi di carriera, Lidl ha sviluppato negli anni processi strutturati e iniziative, come la periodica valutazione delle performance e il supporto alla genitorialità. Questi processi sono volti ad assicurare, in particolare alle donne madri, percorsi di carriera manageriale in grado di conciliare i tempi del lavoro e di cura della famiglia. Il nostro obiettivo è continuare a sostenere e a valorizzare il ruolo delle donne nel mondo del lavoro.

D: È molto interessante il concetto di emancipazione lavorativa e indipendenza economica in relazione alla violenza sulle donne: in che modo Lidl offre il suo contributo quotidiano al contrasto della discriminazione, della disuguaglianza e della violenza di genere?

R: In linea con il nostro impegno per la parità di genere e l’adesione agli Women Empowerment Principles dell’ONU, abbiamo deciso di scendere in campo e di dare il nostro contributo concreto alla lotta contro la violenza sulle donne, attraverso il progetto denominato Dire Donna. Un’iniziativa di inclusione sociale dedicata alle donne vittime di violenza domestica in collaborazione con l’associazione D.i.RE (Donne in rete contro la violenza), finalizzato all’inclusione lavorativa. Un fattore che accomuna la maggior parte delle donne assistite dai centri antiviolenza è, infatti, la difficoltà ad inserirsi nuovamente nel mercato del lavoro e la conseguente scarsa indipendenza economica. Ed è proprio qui che abbiamo voluto fare la differenza, offrendo loro un percorso che comprende anche l’opportunità di un’occupazione, che può rappresentare una via d’uscita definitiva da situazioni di violenza e una nuova prospettiva di vita e di speranza.

Nel dettaglio, il progetto è stato strutturato in tre fasi: la sensibilizzazione del management e dei collaboratori di Lidl Italia, un successivo percorso di formazione professionalizzante dedicato alle donne vittime di violenza e, infine, l’opportunità per alcune di loro di entrare a far parte del nostro team. La nostra azienda si è impegnata prima di tutto per favorire una presa coscienza interna sul tema. Abbiamo reso disponibili, infatti, sui canali istituzionali di comunicazione interna delle video pillole divulgative realizzate dall’Associazione D.i.Re. per permettere di comprendere, conoscere e riconoscere il fenomeno della violenza sulle donne e organizzato incontri di sensibilizzazione dedicati a tutto il management aziendale. Lato assistite, invece, le donne che hanno aderito al programma hanno potuto godere di un percorso di formazione dedicato, partecipando a dei corsi professionalizzanti per acquisire così competenze trasversali utili all’emancipazione in ambito lavorativo. Al termine del percorso, per alcune di loro, vi sarà la possibilità di ottenere un impiego in Azienda.

D: Che risultati concreti e risvolti inaspettati ha prodotto il progetto? Prevedete che verrà replicato in questo o nei prossimi anni?

R: La prima fase è stata accolta con grande interesse da tutti i collaboratori Lidl che hanno partecipato alla sessione di formazione e sensibilizzazione erogata dalle operatrici esperte dell’Associazione D.i.Re. Un percorso virtuoso che ha permesso di accrescere una maggior consapevolezza su un tema ormai molto diffuso e radicato, ma al tempo stesso ancora molto sottovalutato. Inoltre, in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, tutti gli oltre 21.000 indosseranno il fiocco bianco, un piccolo ma importante gesto che testimonia il nostro impegno e la nostra posizione.

Ad oggi abbiamo raggiunto il termine della seconda fase del progetto con la conclusione dei corsi professionalizzanti rivolti alle donne assistite da D.i.Re su tutto il territorio nazionale. Nello specifico, sono state offerte loro lezioni più trasversali, come quelle di Growth Mindset o di Public Speaking, e alcune più tecniche, come quelle di stesura del CV o della creazione di un profilo LinkedIn. Strumenti utili al fine di garantire un’indipendenza economica, requisito fondamentale per la realizzazione di un nuovo futuro, libero dalla violenza. Infine, sono in corso i processi di selezione per un’eventuale assunzione nella nostra azienda, un percorso che, per chi andrà a buon fine, sarà affiancato dal supporto di un tutor di D.i.Re per la riuscita del reinserimento nel mondo lavorativo.