La moda degli scarti di riso
Nuove applicazioni dell’industria risicola nel fashion e nell’architettura

Sapevate che l’Italia è la regina della produzione del riso in Europa? Con 1,5 milioni di tonnellate all’anno garantisce il 50% dell’intera produzione di riso della UE di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo.

Attualmente, anche l’industria risicola italiana sta affrontando la sfida della sostenibilità, puntando sull’innovazione tecnologia e sull’economia circolare. Poiché il riso costituisce un alimento basilare a livello nutrizionale, diventa importante trovare nuove soluzioni per gestire in maniera più sostenibile gli scarti della sua produzione. Infatti, questi possono rappresentare una fonte preziosissima per la creazione di nuovi prodotti, anche di natura diversa da quella alimentare. Alcune aziende italiane stanno già lavorando in questa direzione, conseguendo risultati entusiasmanti. Tra queste spiccano la lombarda Fiscatech e la piemontese RiceHouse, cui dobbiamo la recente invenzione di un tessuto sostenibile innovativo realizzato con gli scarti di riso: RICESKIN.

Foto: Fiscatech e Ricehouse

RICESKIN e la lolla di riso

Fiscatech, azienda leader nell’industria della pelletteria e dei tessuti, ha presentato con orgoglio il suo nuovo tessuto chiamato RICESKIN in occasione della fiera LINEAPELLE 2022. Il componente principale di RICESKIN è la lolla, ovvero l’involucro a più strati che riveste il chicco di riso appena raccolto, e che costituisce uno degli scarti più ingenti dell’industria risicola. La lolla viene utilizzata per produrre un tessuto spalmato che, unito a un legante biobased, viene applicato sia al cotone sia ai tessuti certificati GRS, tutti controllati dalla filiera GOTS

Composto per oltre il 90% da materiali organici, RICESKIN trova applicazione in vari ambiti della moda, dalla produzione di scarpe e borse all’abbigliamento e agli accessori in pelle. Ma questa innovativa soluzione è adatta a essere sfruttata anche in altri settori del design, come la legatoria, l’arredamento e l’industria automobilistica.

Il tessuto innovativo non richiede l’uso di tinte sintetiche o solventi, ma si basa su pigmenti naturali derivati da varietà di riso specifiche, come il beige per il riso bianco, il nero per il riso Venere e il rosso per il riso Ermes. Si tratta quindi di un prodotto che abbraccia in pieno l’ottica della sostenibilità. 

Il progetto RICESKIN è stato possibile grazie alla collaborazione che Fiscatech ha stretto con una startup italiana, RiceHouse, che ha fatto della valorizzazione degli scarti della coltivazione e della lavorazione del riso il proprio obiettivo.

Foto: Ricehouse

RiceHouse e la paglia di riso

Prima del lancio di RICESKIN, RiceHouse si era già fatta notare per lo sviluppo di un alcuni materiali da costruzione innovativi, realizzati con gli scarti del riso. Tra questi, c’è la “rete di paglia di riso”, prodotta appunto con la paglia di riso, altro residuo ingente della produzione risicola, da molti oggi considerato il nuovo “mattone sostenibile”. 

Molto più economica del cemento, la paglia di riso è un materiale leggero e resistente, che viene normalmente utilizzato come isolante termico e acustico nelle pareti degli edifici. Biodegradabile, facile da maneggiare e da lavorare, è caratterizzato anche da una grande capacità traspirante. Inoltre, presenta costi ridotti in termini di energia combustibile per la raccolta, l’imballaggio e il trasporto.

Il futuro degli scarti di riso

L’utilizzo degli scarti della produzione del riso si sta rivelando un passo importante verso una moda e un’architettura più sostenibile. Accettare la sfida della sostenibilità nella produzione del riso significa adottare un approccio creativo, per riuscire a vedere oltre il conosciuto e realizzare soluzioni finora impensate!